Il Metaverso sta cambiando il modo di comunicare online: scopriamo cosa significa per i social media e per chi lavora nel marketing digitale.
Diciamoci la verità: quando si è iniziato a parlare di “Metaverso“, la prima reazione che ho avuto è stata una smorfia scettica. Sembrava una di quelle parole pompate dai titoloni dei blog tech, tipo “la nuova rivoluzione digitale” che poi finisce in un nulla di fatto. Ma poi ho cominciato a guardare meglio. A leggere. A capire. E adesso, come freelance che vive e lavora nel mondo del digital marketing, non posso più far finta di niente.
Il Metaverso non è (solo) una trovata futuristica. Sta diventando un’estensione reale della nostra vita online. E chi lavora nel marketing, specie noi freelance sempre in prima linea, deve capire che qui le cose si stanno muovendo sul serio.
Ma quindi, che cos’è il Metaverso?
Provo a dirlo senza paroloni: il Metaverso è uno spazio digitale tridimensionale, dove entri con un avatar e puoi fare cose. Lavorare, socializzare, fare acquisti, partecipare a eventi, e via dicendo. Non è una piattaforma, ma un insieme di mondi virtuali dove la vita online diventa esperienza, non solo interazione.
Ora, la vera bomba per noi del settore è questa: nel Metaverso si comunica, si fa branding, si vendono prodotti. Ma tutto in modo diverso. Meno post, più presenza. Meno copy, più esperienze immersive. Meno “engagement” sui social, più coinvolgimento diretto.
L’evoluzione dei Social
Se pensi che il Metaverso rimpiazzerà Instagram o TikTok, ti dico subito no. Ma cambierà il modo in cui li usiamo. Pensaci: da quanto tempo i social si somigliano tutti? Scrolliamo, mettiamo like, commentiamo… Bene. Nel Metaverso, invece, la relazione con un brand può diventare un’esperienza vera.
Esempio? Un negozio virtuale dove entri, guardi i prodotti da ogni angolazione, li provi sull’avatar, fai due chiacchiere con altri clienti (o con un bot super avanzato). È shopping, ma anche intrattenimento. Ed è tutto marketing, alla fine.
E noi copywriter, che facciamo?
Ci adattiamo. Ma soprattutto: ci prepariamo.
Perché chi saprà creare contenuti per questi nuovi spazi avrà una marcia in più. Pensa solo a quanto potrebbe diventare richiesto un copywriter capace di scrivere script per esperienze VR. O un social media manager che sa organizzare eventi nel Metaverso invece dei soliti live su Facebook.
Non sto dicendo che dobbiamo tutti imparare a programmare in 3D domani mattina. Però, se ci teniamo a restare rilevanti, è il momento giusto per:
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Curiosare: anche solo fare un giro su Horizon Worlds o Decentraland per farsi un’idea.
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Studiare: ci sono corsi e webinar ovunque, basta avere voglia.
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Sperimentare: anche con la realtà aumentata nei social (Instagram ne ha di filtri interattivi pazzeschi).
La mia opinione
Per me, il Metaverso non è la solita moda tech che muore nel giro di sei mesi. Non sarà neanche una rivoluzione da un giorno all’altro. Ma è una tendenza che si muove. Lentamente, sì, ma inesorabilmente.
E chi lavora nel marketing, specialmente chi è freelance come noi, non può restare a guardare. Non serve essere nerd o visionari per capirlo: serve solo un po’ di sana curiosità e la voglia di mettersi in gioco.
Io, intanto, ho deciso che voglio esserci. Magari non con un visore in testa tutto il giorno, ma con le idee chiare su come potrei raccontare un brand anche in quel mondo lì. Perché il marketing sta cambiando. E noi, se vogliamo restare sul pezzo, dobbiamo cambiare insieme a lui.